26 Gennaio 2022 - Redazione
Di Piero Bera, docente del Master “Loss Adjustment Basic” di Cineas, in partenza l’11 febbraio in modalità blended e-learning con lezioni online, esercitazioni e lezioni in aula al Politecnico di Milano.
Si osserva nelle nostre città un fenomeno che, oltre a destare curiosità, ha importanti ricadute operative per chi si occupa professionalmente di liquidazione sinistri.
Il paesaggio urbano è caratterizzato ultimamente dal proliferare di ponteggi, gru a torre, argani e reti arancioni che delimitano nuovi cantieri. La gran parte di questa fervente attività è dovuta ai vari bonus – quello di maggior impatto è il c.d. 110% ma ce ne sono anche altri sicuramente significativi – che sono stati voluti per rilanciare l’attività economica in generale e quella del settore edile in particolare, gravemente penalizzato nel recente passato. L’intento del legislatore è inoltre quello di agevolare un aggiornamento delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio.
Si tratta di un’occasione storica che molti stanno cogliendo dato che ha una rilevanza senza precedenti.
Dobbiamo porre però attenzione a questi interventi che, attuati su larga scala, possono determinare effetti tanto inaspettati quanto rilevanti. Non è infatti da sottovalutare l’importanza di cambiamenti che, incidendo direttamente sulle caratteristiche intrinseche degli edifici, possono determinare – per eterogenesi dei fini – conseguenze indesiderate.
Nell’ambito del master Cineas Loss Adjustment Basic, approfondisco la polizza Globale Fabbricati in riferimento a questo tipo di contratto, e in generale alle polizze casa, per evidenziare come le attività in corso potrebbero, potenzialmente, determinare ricadute significative per il comparto assicurativo.
In particolare sono due gli aspetti su cui porre attenzione. Da una parte la variazione, con potenziale aggravamento, del rischio – inteso come oggetto del contratto assicurativo; dall’altra un incremento di valore oggettivo degli immobili, a fronte del variare delle loro caratteristiche (miglioramento energetico, sismico ecc) e dell’aumento generale dei prezzi di costruzione.
È indubbio infatti che l’attuale fase economica espansiva stia determinando un fenomeno inflattivo e un conseguente generale incremento dei prezzi. Questo aumento è poi maggiore in alcuni settori, dove fanno leva sia l’aumento della domanda che la carenza di materiali, soprattutto di provenienza estera, la cui produzione era stata sospesa durante il lockdown.
Per quanto attiene ai mutamenti del rischio – sia in relazione alla probabilità di accadimento che alla sua magnitudo – è opportuno evidenziare come il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici sia ottenuto spesso con l’installazione di rivestimenti isolanti – c.d. a cappotto – realizzati con materiali ad altre prestazioni che, in alcuni casi, può costituire una fonte di pericolo: basti ricordare i recenti casi della Grenfell Tower di Londra e della Torre del Moro di Milano, dove un innesco fortuito – che avrebbe avuto conseguenze banali in edifici realizzati in edilizia tradizionale – abbia causato conseguenze devastanti. Senza arrivare a questi eventi catastrofici anche una semplice grandinata può determinare danni rilevanti su alcuni rivestimenti a cappotto che spesso hanno scarsa resistenza all’azione meccanica di caduta della grandine.
Oltre a questo è opportuno evidenziare l’attuale tendenza all’installazione negli edifici di impianti potenzialmente pericolosi, come le colonnine per la ricarica rapida delle auto e i pannelli fotovoltaici: la diffusione di questi impianti nelle nostre case è destinata a incrementarsi dato che il futuro della mobilità urbana sarà caratterizzato da vetture con alimentazione elettrica possibilmente ricavata da fonti rinnovabili.
I due aspetti evidenziati, variazione in aumento sia del rischio che del valore intrinseco degli edifici, sono oggetto di attenta valutazione da parte di chi si occupa professionalmente della liquidazione dei sinistri e, in misura anche maggiore, dagli assuntori.
Il Loss Adjuster è chiamato alla corretta valutazione dei valori di esistenza, potendosi determinare importanti scoperture in relazione al repentino aumento dei costi di costruzione che si somma all’incremento di valore degli edifici oggetto di importanti interventi di ristrutturazione grazie ai bonus edilizia.
La variazione e il possibile incremento del rischio, per l’utilizzo di nuovi materiali e l’installazione di nuovi impianti, può poi scardinare il sinallagma contrattuale, ovvero il rapporto economico di reciprocità per cui al pagamento di un determinato premio l’assicuratore assume un rischio normalizzato secondo dei processi statistici attuariali. Se si aggrava il rischio senza variare il tasso del premio le polizze nel tempo potrebbero non essere sostenibili.
Gli operatori professionali sono dunque chiamati a valutare attentamente quello che accade nei cieli delle città: lo svettare dei tralicci delle gru è certamente evidenza di una ripresa economica che induce fiducia nel futuro, ma questo non deve ripercuotersi con effetti negativi su tutto il comparto assicurativo.
Articolo tratto da: CINEAS - Consorzio Universitario per l'Ingegneria nelle Assicurazioni
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